sabato 9 aprile 2011

La Opel e le Elettriche : ecco i progetti .

La casa tedesca del gruppo General Motors, lancerà in autunno l’Ampera, una berlina elettrica “ad autonomia estesa”, che nel giro di un paio d’anni sarà affiancata da una citycar a batteria. E non bisognerà aspettare molto per una vettura Opel a idrogeno.
IN GERMANIA HANNO LE IDEE CHIARE – Nei progetti a breve termine della Opel ci sono ben tre modelli elettrici basati su tecnologie differenti: un veicolo a batteria con un motore termico di supporto (l’Ampera, in vendita entro fine anno), una citycar solo elettrica (arriverà tra due anni), e un’auto a celle a combustibile (in vendita nel 2015): sfrutta l’idrogeno per produrre la corrente necessaria a far funzionare il motore. Proprio il 2015, infatti, dovrebbe essere un anno cruciale per il lancio delle auto a idrogeno: è la data che si sono prefissi diversi gruppi automobilistici (Daimler, Ford, General Motors, Honda, Hyundai-Kia, Renault-Nissan, Toyota) nella lettera di intenti con cui hanno chiesto ai governi e alle compagnie energetiche e petrolifere uno sforzo nell’accelerare la costruzione di infrastrutture dedicate proprio alle auto a idrogeno. A questo proposito, in Germania è già stato definito un progetto di sviluppo denominato H2 Mobility. Un altro piano di investimenti nazionale da 3 milioni di euro riguarda invece la costruzione entro il 2020 di 750.000 stazioni di ricarica per le auto elettriche: a Berlino, infatti, puntano ad avere in circolazione un milione di vetture a batterie entro quella data.


Opel eletriche ampera


SI FA AIUTARE DA UN “1400”
 – Sarà l’Ampera (nella foto sopra) il primo modello “a batteria” della casa di Rüsselsheim. Costruita negli Usa insieme alla “cugina” Chevrolet Volt, già in vendita Oltreoceano  e prevista per il 2012 in Italia, ha batterie agli ioni di litio collocate sotto il tunnel centrale dell’abitacolo e sotto i sedili posteriori. Secondo la Opel, è in grado di farle percorrere da 40 a 80 km, in base allo stile di guida. Quanto basta per gran parte degli spostamenti quotidiani: una ricerca tedesca mostra come in Germania l’80% dei guidatori percorra meno di 60 km al giorno (un dato che pare verosimile anche per i guidatori italiani). E per non rischiare di rimanere a piedi, quando la carica della batteria scende sotto a una certa soglia (il 25% circa) entra in funzione un millequattro a benzina che continua a ricaricare la batteria (per “riempirla” del tutto occorre però collegarsi alla presa di corrente, bastano circa 3 ore) e che consente di percorrere altri 500 km. I tecnici tedeschi e americani stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli, ma la versione definitiva non sarà molto diversa da quella che avevamo già provato. Tra i pregi dellaOpel Ampera, oltre al fatto di permettere lunghi spostamenti, c’è la buona abitabilità. Scarso solo il baule. Difficile da digerire solo il prezzo: 42.900 euro. D’altra parte è un problema comune a tutte le auto elettriche, e lo resterà finché queste nuove tecnologie non troveranno impiego su larga scala.


Opel elettriche meriva meregio


IL PROSSIMO PASSO: UN’ELETTRICA “PURA” – Proprio il lancio di unacitycar completamente elettrica consentirà di aumentare la diffusione delle auto a batteria. Come accennato, la Opel ce l’ha in agenda per il 2013: sarà un modello tutto nuovo, sviluppato “attorno” a motore elettrico e batterie (dovrebbero essere sotto il pianale, per non sacrificare l’abitabilità e la capacità del bagagliaio). Per il resto si sa poco. Di sicuro, però, avrà il sistema di ricarica intelligente, che la Opel sta sviluppando sulla Meriva del progetto MeRegio (nella foto sopra), finanziato in parte dal governo tedesco: il guidatore può impostare la vettura affinché si ricarichi solo nelle fasce orarie in cui l’energia elettrica costa meno, o persino quando è disponibile in rete dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Inoltre, questo sistema consente di trasferire potenza dalla vettura alla propria abitazione nelle fasce orarie in cui si pagherebbe di più la “corrente”: in questo modo le batterie al litio fanno da vero e proprio serbatoio di accumulo e permettono di risparmiare anche sulla bolletta di casa.


Opel elettriche hydrigen4


IL FUTURO È DELL’IDROGENO
 – Se la citycar elettrica della Opel sarà destinata ai brevi spostamenti (dovrebbe avere un’autonomia attorno ai 100 km), la vettura a idrogeno che nascerà nel 2015 permetterà percorrenze di oltre 300 km con un pieno di gas compresso a 700 bar (poco più di 4 kg, in bombole con volume complessivo di circa 170 litri). Il gruppo General Motors da tempo sta lavorando sulle auto a idrogeno (i primi esperimenti risalgono addirittura agli anni sessanta), e gli oltre 100 prototipi ora in circolazione in Germania, Stati Uniti, Corea e Giappone sono già quelli della quarta generazione: da qui il nome HydroGen4. Costruito sulla base della Chevrolet Equinox, il prototipo HydroGen4 (nella foto sopra lo schema meccanico) ha un motore elettrico da 99 cavalli (sufficienti a far muovere con un discreto brio questa suv) che riceve energia da una cella a combustibile: grazie a una reazione chimica, trasforma l’idrogeno in corrente elettrica e ha come unico scarto il vapore acqueo. Questi prototipi hanno già percorso in tutto oltre 3 milioni di chilometri e i dati raccolti permetteranno di sviluppare la tecnologia che troveremo sulla prima auto a idrogeno di serie prodotta dalla General Motors. Non è detto che sia una suv. Infatti, il gruppo americano ha già messo a punto una nuova generazione di celle a combustibile molto più compatta e leggera (circa la metà del volume e del peso rispetto a quelle del prototipo HydroGen4, come mostra la foto sotto), e quindi in grado di essere alloggiata anche nel cofano di una berlina. Non solo. I tecnici stanno lavorando per migliorare l’affidabilità (la durata dovrebbe passare dai circa 130.000 km degli attuali veicoli sperimentali a oltre 200.000 km) e la possibilità di utilizzo in condizioni climatiche estreme (attualmente non sono possibili avviamenti sotto i -25 °C, mentre in futuro si dovrebbe poter arrivare anche a -40 °C). Non ultimo, i centri di ricerca stanno mettendo a punto soluzioni che permettono di ridurre i costi di produzione. Ad esempio, è stato ridotto di circa un terzo il contenuto di platino nelle celle a combustibile, materiale carissimo che però è necessario per la reazione chimica che genera energia elettrica. Alla fine, comunque, non aspettiamoci miracoli: le prime auto a celle a combustibile dovrebbero costare circa il doppio di quelle con motori tradizionali.

Nessun commento:

Posta un commento