A marzo le vendite dei principali costruttori giapponesi sono letteralmente crollate. Secondo le previsioni, a fine anno, nella classifica delle vendite globali, la Toyota sarà superata dalla General Motors e della Volkswagen.

CROLLANO LE VENDITE - La Toyota, fino ad oggi il primo costruttore al mondo, potrebbe essere scalzata dalla General Motors e dal gruppo Volkswagen. A pesare sulle sorti del colosso giapponese ci sono le conseguenze del terremoto e del relativo tsunami che hanno investito il Giappone: a marzo la produzione per il mercato interno è crollata del 62,7%. Secondo Koji Endo, amministratore delegato di Adavance Research Japan, una società di consulenza finanziaria, intervistato dall'agenzia di stampa Reuters, quasi certamente la Toyota perderà la “leadership” di primo costruttore al mondo, che detiene dal 2008.
COREANI IN ASCESA - Rispetto alle oltre 8,4 milioni di vetture vendute l'anno scorso, quest'anno la Toyota dovrebbe fermarsi a quota 6,5 milioni. Un volume che dovrebbe farla scivolare al terzo posto, dato che le previsioni di Endo per la General Motors parlano di oltre 8 milioni di veicoli e circa 7 milioni per il gruppo Volkswagen. Stando a quanto previsto da diversi analisti finanziari interpellati dalla Reuters, il colosso giapponese chiuderà l'anno finanziario (a marzo 2012) con un profitto di circa 2,3 miliardi di euro contro i 6,7 miliardi del 2010. Secondo Suh Sung-moon, un analista finanziario della Korea Investment & Securities di Seoul, la Hyundai e la Kia saranno i più grandi beneficiari della crisi del settore auto in Giappone: “la Hyundai potrà inserirsi maggiormente nella fascia più alta di mercato, mentre la Kia ha la capacità di espandere ulteriormente le proprie esportazioni”. Nel 2010 il gruppo coreano ha chiuso al 5° nella classifica dei costruttori che vendono di più al mondo.
UNA CRISI LUNGA - Un "destino", quello della Toyota, toccato anche alla Nissan (-52,4%) e alla Honda (-62,9%). Tanto che al momento i costruttori giapponesi non hanno previsioni certe su quanto l'attuale stato di crisi peserà sui bilanci del 2011. Secondo alcuni analisti finanziari, ci sarà una concreta ripresa dopo l'estate, ma altri dicono solo a fine anno. A pesare sulle sorti dei costruttori giapponesi, c'è l'interruzione della fornitura di componenti, che influenza la produzione anche di alcuni stabilimenti in Europa, Nord America e Asia. Una condizione che, secondo Yale Zhang dell'Automotive Foresight Co.di Shanghai, nel mercato Nord Americano, il più importante insieme a quello cinese, favorirà la General Motors, la Ford e il gruppo Hyundai perché possono più facilmente reperire componentistica da nuovi fornitori.
CONTROLLI RADIOATTIVITÀ - In un quadro così delineato, i costruttori giapponesi devono far far fronte anche ad un altro problema: la possibile radioattività delle proprie auto. Un timore che le case stanno affrontando con specifici programmi di controllo: dopo la Nissan e la Toyota, li ha avviati anche la Honda, specialmente per i veicoli destinati all'esportazione. Per rassicurare la propria clientela, con un comuniato la Honda rende noto che le radiazioni misurate dalle agenzie ufficiali, nei settori in cui si trovano gli stabilimenti, raggiungono livelli inferiori a quelli che minacciano la salute.
COREANI IN ASCESA - Rispetto alle oltre 8,4 milioni di vetture vendute l'anno scorso, quest'anno la Toyota dovrebbe fermarsi a quota 6,5 milioni. Un volume che dovrebbe farla scivolare al terzo posto, dato che le previsioni di Endo per la General Motors parlano di oltre 8 milioni di veicoli e circa 7 milioni per il gruppo Volkswagen. Stando a quanto previsto da diversi analisti finanziari interpellati dalla Reuters, il colosso giapponese chiuderà l'anno finanziario (a marzo 2012) con un profitto di circa 2,3 miliardi di euro contro i 6,7 miliardi del 2010. Secondo Suh Sung-moon, un analista finanziario della Korea Investment & Securities di Seoul, la Hyundai e la Kia saranno i più grandi beneficiari della crisi del settore auto in Giappone: “la Hyundai potrà inserirsi maggiormente nella fascia più alta di mercato, mentre la Kia ha la capacità di espandere ulteriormente le proprie esportazioni”. Nel 2010 il gruppo coreano ha chiuso al 5° nella classifica dei costruttori che vendono di più al mondo.
UNA CRISI LUNGA - Un "destino", quello della Toyota, toccato anche alla Nissan (-52,4%) e alla Honda (-62,9%). Tanto che al momento i costruttori giapponesi non hanno previsioni certe su quanto l'attuale stato di crisi peserà sui bilanci del 2011. Secondo alcuni analisti finanziari, ci sarà una concreta ripresa dopo l'estate, ma altri dicono solo a fine anno. A pesare sulle sorti dei costruttori giapponesi, c'è l'interruzione della fornitura di componenti, che influenza la produzione anche di alcuni stabilimenti in Europa, Nord America e Asia. Una condizione che, secondo Yale Zhang dell'Automotive Foresight Co.di Shanghai, nel mercato Nord Americano, il più importante insieme a quello cinese, favorirà la General Motors, la Ford e il gruppo Hyundai perché possono più facilmente reperire componentistica da nuovi fornitori.
CONTROLLI RADIOATTIVITÀ - In un quadro così delineato, i costruttori giapponesi devono far far fronte anche ad un altro problema: la possibile radioattività delle proprie auto. Un timore che le case stanno affrontando con specifici programmi di controllo: dopo la Nissan e la Toyota, li ha avviati anche la Honda, specialmente per i veicoli destinati all'esportazione. Per rassicurare la propria clientela, con un comuniato la Honda rende noto che le radiazioni misurate dalle agenzie ufficiali, nei settori in cui si trovano gli stabilimenti, raggiungono livelli inferiori a quelli che minacciano la salute.
grazie a http://www.alvolante.it
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