Dall’aumento del prezzo del carburante lo Stato italiano incasserà oltre due miliardi extra. Pesanti le ricadute sulle famiglie che, quest’anno, spenderanno in media 410 euro in più a testa.
GETTITO EXTRA - Tra nuove accise, adeguamento dell’Iva e caro-petrolio, per l’Erario c’è di che sfregarsi le mani. Secondo le stime della Federconsumatori, quest’anno finiranno nelle casse dello Stato oltre due miliardi extra. Per la precisione, si tratterebbe di 2.124 milioni di euro. Tanto che l’associazione dei consumatori arriva a definire il governo italiano una specie di “ottava compagnia petrolifera”. Parente stretto, si potrebbe dire, delle “sette sorelle” (espressione con cui si suole indicare le maggiori compagnie petrolifere del mondo).
TASSE OCCULTE - Rispetto al marzo del 2010, l’Iva è cresciuta di 4 centesimi il litro sia sulla benzina, sia sul gasolio. A questo vanno sommate le accise, ovvero le altre imposte, aumentate di altri 2 centesimi: l’ultimatassa, in ordine di tempo, riguarda gli 0,876 centesimi al litro che andranno a finanziare il Fondo unico per lo spettacolo . Secondo la Federconsumatori, tutto questo comporterà un aggravio per le tasche delle famiglie italiane di 410 euro all’anno: 240 euro per fare rifornimento “alla pompa” e 170 euro di costi indiretti, spalmati sui beni più disparati, visto che gran parte di essi sono trasportati su gomma.
PREVISIONI OTTIMISTICHE? - Certo, quelle fin qui riportate sono soltanto previsioni; frutto dell’ipotesi, assolutamente improbabile, che il costo del petrolio resti costante per tutto l’anno. In altre parole, bisognerà aspettare la fine del 2011 per tirare le somme. Non sta però scritto da nessuna parte che si tratti di stime pessimistiche. Anzi. La situazione potrebbe addirittura aggravarsi. Ieri, per esempio, la Eni ha ritoccato per la terza volta in una settimana i prezzi di verde e gasolio, portandoli rispettivamente a 1,588 e 1,495 euro al litro. Per analizzare lo stato delle cose, giovedì prossimo si riunirà la commissione prezzi carburanti presso il ministero dello Sviluppo economico: tra gli argomenti in discussione, l’apertura di un’indagine sul peso del fisco nel prezzo dei carburanti in collaborazione con la Corte dei conti.
TASSE OCCULTE - Rispetto al marzo del 2010, l’Iva è cresciuta di 4 centesimi il litro sia sulla benzina, sia sul gasolio. A questo vanno sommate le accise, ovvero le altre imposte, aumentate di altri 2 centesimi: l’ultimatassa, in ordine di tempo, riguarda gli 0,876 centesimi al litro che andranno a finanziare il Fondo unico per lo spettacolo . Secondo la Federconsumatori, tutto questo comporterà un aggravio per le tasche delle famiglie italiane di 410 euro all’anno: 240 euro per fare rifornimento “alla pompa” e 170 euro di costi indiretti, spalmati sui beni più disparati, visto che gran parte di essi sono trasportati su gomma.
PREVISIONI OTTIMISTICHE? - Certo, quelle fin qui riportate sono soltanto previsioni; frutto dell’ipotesi, assolutamente improbabile, che il costo del petrolio resti costante per tutto l’anno. In altre parole, bisognerà aspettare la fine del 2011 per tirare le somme. Non sta però scritto da nessuna parte che si tratti di stime pessimistiche. Anzi. La situazione potrebbe addirittura aggravarsi. Ieri, per esempio, la Eni ha ritoccato per la terza volta in una settimana i prezzi di verde e gasolio, portandoli rispettivamente a 1,588 e 1,495 euro al litro. Per analizzare lo stato delle cose, giovedì prossimo si riunirà la commissione prezzi carburanti presso il ministero dello Sviluppo economico: tra gli argomenti in discussione, l’apertura di un’indagine sul peso del fisco nel prezzo dei carburanti in collaborazione con la Corte dei conti.
grazie a http://www.alvolante.it
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