martedì 24 gennaio 2012

Musei dell'auto UN ANNO DA RECORD PER BMW

Avere un museo che celebra una casa automobilistica non solo aiuta a creare affezione al marchio, ma è anche un'ottima occasione per fare business. Lo aveva già dimostrato il Museo Porsche di Stoccarda, che l'estate scorsa, a poco più di due anni dall'inaugurazione, ha raggiunto il record di un milione di visitatori. Un'altra conferma arriva dalla BMW, che a Monaco di Baviera ha ben due strutture dedicate a raccontare e celebrare la propria storia: il Museo BMW e il BMW Welt.

Due milioni di visitatori. Nel 2011 ben due milioni e 300 mila visitatori hanno varcato le soglie del BMW Welt, hangar dall'architettura avveniristica in cui si può ammirare la gamma completa della Casa, si può ritirare la propria automobile appena sfornata dalla fabbrica, si può assistere a concerti, mostre, attività per i bambini e a tanti altri eventi che animano questo centro polifunzionale. Al suo interno si possono persino organizzare party privati. Lì accanto, dall'altro lato della strada, c'è il Museo BMW, che racconta la storia del marchio con un percorso diviso in aree tematiche, arricchito da postazioni interattive, ma ospita anche esposizione temporanee. Nel 2011 i visitatori qui sono stati 480.000, con una crescita del 20% rispetto al 2010. E se l'ingresso al BWM Welt è gratuito, quello al Museo invece si paga: il biglietto costa 9 euro. A conti fatti, un bel business.

Museo Alfa Romeo. Leggendo questi numeri, il pensiero corre veloce ad Arese, alle porte di Milano, dove il Museo Alfa Romeo, ultimo presidio del Biscione sul sito dell'ex fabbrica, resta desolatamente chiuso. La temporanea indisponibilità della collezione, secondo la Casa, è dovuta a lavori di ristrutturazione. Di fatto, il museo non sembra essere in cima alla lista di priorità dell'Alfa Romeo: tra le sale e i caveau sotterranei, vi sono custodite oltre 250 vetture, dal primo modello del 1910 a quelli attuali, dai prototipi agli esemplari da gara. Un patrimonio straordinario, riconosciuto anche dal ministero dei Beni Culturali, che lo ha posto sotto vincolo insieme all'edificio che lo ospita proprio per l'importanza storica che riveste. Del quale, però, a Torino sembrano essersi dimenticati. Eppure, le richieste d'ingresso da parte degli appassionati del marchio arrivano di continuo alla direzione. E nell'ultimo anno di attività, il 2010, quando il Museo era aperto con orari limitati e solo nei giorni feriali, i visitatori sono stati oltre 25.000. Quanti potrebbero essere se venisse riaperto, anche a pagamento, e ravvivato con un calendario d'iniziative ed eventi?

Nessun commento:

Posta un commento